Una lingua nuova. La lingua della parola
- Chinaglia Ruggero, inconscio, procedura della parola, Qualità della vita
Pubblicazione numero 23 dell’Associazione cifrematica di Padova
UNA LINGUA NUOVA. LA LINGUA DELLA PAROLA.
Di Ruggero Chinaglia, cifrematico, psicanalista, medico, psichiatra, intellettuale.
Con Una lingua nuova. La lingua della parola, Ruggero Chinaglia ci coinvolge nella ricerca intorno alla logica della parola e alla sua struttura. Ciascun atto poetico, scientifico, artistico, risulta atto vivo che si struttura nella combinatoria infinita, atto inventivo, temporale, irripetibile, specifico.
In questa serie di quindici conferenze, attraverso l’analisi di film, testi, credenze, fantasie e mitologie, Ruggero Chinaglia indica il modo della parola, per fare e vivere, secondo la parola e le sue virtù. Indica la lingua della parola, che esige il dispositivo dell’ascolto.
La lingua della parola non s’impara, mai costituisce sostanzialità, mentalità o personalità. Ciascuna parola è originaria, nuova, istituisce lo scambio e esige sia colta la piega sempre differente. La lingua della parola si attua per la via della metafora, della metonimia e della catacresi. Interviene nell’ interlocuzione, nella narrazione, nel racconto, per il lapsus, per la trovata, per il qui pro quo, nella struttura in cui il lancio e il rilancio sono costanti. Esige l’ascolto e l’intendimento di come ciascun atto si scrive. Allora, l’annunciazione avviene nell’infinito di ciascun atto di parola.
Con la lingua della parola, nel gerundio della vita, parlando, facendo, intraprendendo, intendendo, qualificando ciò che sta nella domanda della vita, si producono gli effetti di valore, di qualità, di soddisfazione, di piacere, di riso.